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Giacomo Leopardi e la Francia

Publié le 21 décembre 2023 Mis à jour le 7 février 2024
le 2 février 2024
10h30-12h30
Toulouse - Campus du Mirail
Maison de la recherche D155 (1er étage)
Plan d'accès

Giacomo Leopardi ha affascinato e continua ad affascinare la cultura francese, come lo ha dimostrato per esempio Yves Bonnefoy, con i versi di «A Silvia», tradotti in una specie di identificazione (a distanza di tempo) del poeta francese di lunga esperienza di vita con il giovane Leopardi che ripensava al suo breve passato.









Emilio TORCHIO (Università di Padova) presenta «Giacomo Leopardi e la Francia»



La ricezione di Leopardi in Francia avvenne piuttosto tardi, a causa di un pregiudizio riduttivo che, agli occhi dei francesi, ne faceva non tanto il poeta romantico quanto un filosofo pessimista vicino a Schopenhauer. Da qui la tendenza a trascurare un pensiero sentito come essenzialmente negativo e nemico dell'ottimismo dell'Illuminismo. Va tuttavia ricordato che Le Spectateur, journal de la littérature et des beaux-arts, la versione parigina del periodico milanese fondato da Antonio Fortunato Stella (amico di Leopardi) pubblicava testi in francese già nel 1826, e che Sainte-Beuve fu il primo traduttore del poema «L'infinito» nel 1844, e tenendo conto anche dell'impegno di diverse riviste letterarie francesi in favore del poeta di Recanati.

Emilio Torchio è autore del saggio «Giacomo Leopardi, Paralipomeni della Batracomiomachia» (Filologia e storia letteraria. Studi per Roberto Tissoni, a cura di Caruso Carlo e Spaggiari William, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2008, p. 461-469).
 
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