Curzio Malaparte : la Storia, la denuncia, l'Arte

Publié le 24 août 2016 Mis à jour le 3 mai 2019
le 21 octobre 2016
9h30-12h et 14h-16h
Toulouse - Campus du Mirail
Centre de Ressources des Langues (CRL)
Salle LA060 (étage 0)

Curzio Malaparte (Kurt Erich Suckert 1898-1957) : de l'invocation des espoirs de révolution sociale à la dénonciation du massacre des peuples de l'Europe.

Scrittore dallo stile realistico e «immaginifico», Curzio Malaparte viene spesso definito «cinico e compassionevole» e a volte avvicinato a Louis-Ferdinand Céline; prima  sostenitore del fascismo, divenne rapidamente una voce critica del regime. Una delle caratteristiche stilistiche è la mescolanza di fatti reali, spesso autobiografici, ad altri, immaginari, talvolta esagerati fino al grottesco.
  Dalla sua vita apertamente romanzesca, «full of sound and fury» (Shakespeare, Faulkner, che potrebbero esser anche loro percepiti in contraluce nella poetica malapartiana), emane come un odore strano, di zolfo, di ferro rovente e di putredine. Instancabile prosatore, epico per natura, Malaparte è stato uno scrittore della violenza nella S/storia. La sua grande ventura, la guerra, impregna i suoi libri, romanzi e saggi, tra cui La rivolta dei santi maledetti, Tecnica del colpo di Stato, Il sole è cieco, Kaputt, La pelle, dove egli indaga la barbarie sotto ogni sua forma, incidendo scene allucinate con disegno da punta secca.
  Se Malaparte rimane oggi un incompreso o a volte un «infrequentabile», lo deve inoltre ai suoi punti di vista politici e a una particolare attrazione per un fondo «cristico» dell'esistenza (sia umana che animale). In continua oscillazione tra impegno e disimpegno, Malaparte lascia alla storia letteraria un'opera proliferante: romanzi, racconti, saggi, scritti inediti, quaderni ritrovati e nuove traduzioni.
 
Matinée

9h30 : accueil des participants et présentation
10h : Philippe Foro (Université de Toulouse)
«De l'Italie libérale en guerre au totalitarisme fasciste des années 1930, les évolutions politiques de l'Italie et l'influence du modèle fasciste en Europe».

11h : Luigi Martellini (Università della Tuscia)
«Malaparte: Caporetto e/o La rivolta dei santi maledetti (ovvero Le due Italie: la verità e la menzogna)»

Après-midi

14h : Jean-Claude Thiriet (Toulouse)
«Kaputt à l'épreuve de l'art» (l'œuvre d'art – picturale – comme contre-terreur dans Kaputt)

15h : Jean-Claude Mirabella (Montpellier)
«Il Cristo proibito : un baroque cinématographique ?»

 
  Exposition de documents au Centre de Ressources de l'UFR des Langues du 13 au 21 octobre.
  Projection du film Il Cristo proibito (1950) de Curzio Malaparte le mercredi 19 octobre, de 14h à 15h30.
Partenaires :
Centre de Ressources des Langues (bâtiment Érasme)

Abstract della comunicazione di Luigi Martellini :
[Viene ricostruita per sommi capi la genesi storica, politica e letteraria de La rivolta dei santi maledetti, il primo libro di Kurt Suckert Malaparte scritto dopo la disfatta italiana di Caporetto e pubblicato in diverse edizioni tutte sequestrate prima da Giolitti, poi da Nitti e Mussolini. La tesi dello scrittore (volontario e invalido di guerra) è che quella di Caporetto non fu una sconfitta militare, ma una rivolta dei fanti della trincea per la disperazione, l'insofferenza della miseria, l'indifferenza della classe dirigente e degli Alti Comandi, gli inutili massacri, la fame, la bestialità: la lotta di una classe (di gente misera e umile che non aveva voluto la guerra e la stava facendo) contro un'altra classe (di gente privilegiata che aveva voluto la guerra e non l'ha fatta). Da qui l'analisi delle due Italie costruite sulla verità e sulla menzogna che continuano ad esistere anche oggi.]
Abstract della comunicazione di Jean-Claude Thiriet :
[L'expression "contre-terreur" est empruntée à René Char. Kaputt, peut-être parce que l'œuvre est placée sous l'influence de Marcel Proust, abonde en références artistiques, soit que soient décrits ou simplement évoqués des tableaux, soit que l'œuvre d'art fonctionne comme comparant. Comparant ou substitut ? Car le glissement d'une réalité "intolérable" vers la référence artistique peut être un moyen de lutter contre l'horreur, d'en atténuer au moins le choc.]
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